Il Profilo Professionale
PROFILO PROFESSIONALE DEL LOGOPEDISTA
Il DM 14 settembre 1994, n. 742 G.U. 9 gennaio, n. 6, definisce ambiti e competenze professionali del logopedista.
Preambolo
Il Ministro della sanità: Visto l’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, recante: (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge23 ottobre 1992, n. 421), nel testo modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517; Ritenuto che, in ottemperanza alle precitate disposizioni, spetta al Ministro della sanità di individuare con proprio decreto le figure professionali da formare ed i relativi profili, relativamente alle aree del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione; Ritenuto di individuare con singoli provvedimenti le figure professionali; Ritenuto di individuare la figura del logopedista; Visto il parere del Consiglio superiore di sanità, espresso nella seduta del 22 aprile 1994; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso nell’adunanza generale del 4 luglio 1994; Vista la nota, in data 13 settembre 1994, con cui lo schema di regolamento è stato trasmesso ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, al Presidente del Consiglio dei Ministri; adotta il seguente regolamento:
Articolo 1
1. È individuata la figura del logopedista con il seguente profilo: il logopedista è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica.
2. L’attività del logopedista è volta all’educazione e rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi.
3. In riferimento alla diagnosi ed alla prescrizione del medico, nell’ambito delle proprie competenze, il logopedista:
a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, il bilancio logopedico volto all’individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile;
b) pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali;
c) propone l’adozione di ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia;
d) svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali;
e) verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.
4. Il logopedista svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.
Articolo 2
Con decreto del Ministero della sanità è disciplinata la formazione complementare post-base in relazione a specifiche esigenze del Servizio sanitario nazionale.
Articolo 3
Il diploma universitario di logopedista conseguito ai sensi dell’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, abilita all’esercizio della professione.
Articolo 4
Con decreto del Ministro della sanità di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica sono individuati i diplomi e gli attestati, conseguiti in base al precedente ordinamento, che sono equipollenti al diploma universitario di cui all’art. 3, ai fini dell’esercizio della relativa attività professionale e dell’accesso ai pubblici uffici.
Nuove competenze del Logopedista
Il Decreto Ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004, riguardante la nuova riforma universitaria, e la più recente legge n.3 dell’11 gennaio 2018 e DM 13 marzo 2018, con la Costituzione dell’Ordine e degli Albi Professionali, ci proiettano verso un’evoluzione delle competenze e dello sviluppo formativo e professionale del Logopedista nell’ambito della clinica, del management, della didattica e della ricerca.
In quest’ottica possiamo distinguere:
- le competenze di base, legate strettamente a quanto previsto dal profilo professionale, acquisite nel percorso formativo di studio;
- le successive competenze perfezionate, ovvero approfondimenti e ampliamenti delle competenze già previste nel percorso formativo di base, rispetto ad uno specifico ambito di intervento, che comprendono la capacità di effettuare supervisione e consulenza per altri colleghi, trasmettere conoscenze e competenze acquisite in situazioni di didattica frontale e tutoring avanzato, gestire aspetti organizzativi e partecipare attivamente alla stesura e conduzione di progetti di ricerca;
- le competenze avanzate fanno riferimento a quegli aspetti della pratica della professione a un livello che richiede conoscenze teoriche specifiche e il loro utilizzo clinico competente nell’attuazione del processo di cura, permettendo di valutare, concettualizzare, diagnosticare, analizzare i pro- blemi complessi legati alla salute.
Sarebbe inoltre opportuno che l’acquisizione di tali competenze, perfezionate e/o avanzate, fosse certificata attraverso un esame finale, da un referente ministeriale, un referente rappresentante dell’ordine professionale e un referente dell’ente certificatore riconosciuto dallo Stato, per attribuire il titolo di:
“professionista specialista in …” il professionista che ha acquisito competenze perfezionate e/o avanzate attraverso un diploma di master di I e II livello o eventuali nuove lauree magistrali a indirizzo clinico;
“professionista esperto in …” il professionista che ha acquisito competenze perfezionate e/o avanzate attraverso corsi di perfezionamento o di alta formazione, corsi accreditati ECM, esperienza clinica maturata sul campo.
A tal fine sarebbe indispensabile, per garantire una realizzazione efficace e adeguati standard di qualità dei percorsi di formazione, una collaborazione attiva e concreta tra Ordine Professionale, Università e Associazioni, al fine di garantire obiettivi condivisi di Core Competence e Core Curriculum.
Nel “Certificato di competenze del Logopedista: competenze di base e competenze avanzate” (An- nexe 2 – Certificat de capacité d’orthoponiste – Réferentiel de compétences, 2013, traduzione a cura di Lovato, Vernero e Ballatore), sono identificate le seguenti competenze di base:
1. Analizzare, valutare una situazione ed elaborare una diagnosi logopedica.
2. Elaborare e realizzare un progetto terapeutico logopedico adattato alla situazione del paziente.
3. Ideare, condurre e valutare una seduta logopedica.
4. Stabilire e mantenere una relazione terapeutica in un contesto di un intervento logopedico.
5. Elaborare e ideare un percorso di salute pubblica: prevenzione, screening e educazione terapeutica.
6. Ideare e realizzare una prestazione professionale e di counseling in ambito logopedico.
7. Analizzare, valutare e sviluppare la propria pratica professionale.
Nello stesso documento si trovano i seguenti punti di competenze avanzate:
1. Ricevere, trattare e analizzare dati professionali e scientifici.
2. Gestire e organizzare una struttura o un servizio ottimizzandone le risorse.
3. Organizzare le attività e collaborare con i differenti partecipanti.
4. Formare e informare i professionisti e le persone in formazione.
In futuro come metodologia di lavoro, si renderà necessario declinare e sistematizzare i contenuti per ogni competenza, e, in relazione agli sviluppi futuri degli scenari politico-istituzionali, si potrà procedere a redigere un più attuale ed aggiornato Core Curriculum del Logopedista.