Salta al contenuto
Convegno Cura, Diritti, Innovazione e Professioni Sanitarie – Trieste, 6-7 Dicembre 2023
convegno burlo

Convegno Cura, Diritti, Innovazione e Professioni Sanitarie – Trieste, 6-7 Dicembre 2023

Si terrà il 6-7 dicembre 2023 a Trieste il convegno “Cura, diritti, innovazione e professioni sanitarie”. L’occasione sarà preziosa per condividere esperienze di buone pratiche di cura, progetti e percorsi innovativi o consolidati, finalizzati a garantire il diritto alle cure per la donna e la persona minore per età, in particolare nella complessità e nel lungo decorso della malattia.

SCARICA IL PROGRAMMA

Gentili colleghi,
con la circolare n. 123 la Federazione Nazionale ci ricorda che il
17 settembre 2020 verrà celebrata la Seconda Giornata Nazionale per la Sicurezza delle Cure e della Persona Assistita, il cui slogan, quest’anno è “La sicurezza per gli operatori sanitari: una priorità per la sicurezza dei pazienti”.
 
Siete tutti invitati a inviarci (mail to: friuliveneziagiulia@tsrm.org con oggetto: “Sicurezza delle cure”) documenti, buone pratiche, attività, testimonianze (anche sotto forma di brevi video) relative alla vostre esperienze in prima linea durante l’emergenza Covid-19. Il materiale, che dovrete corredare di una liberatoria per la diffusione e pubblicazione, verrà messo in apposita sezione del sito internet regionale. Sul sito della FN, in apposita sezione, saranno pubblicati i link al nostro sito e quindi al vostro materiale, in modo che possa giungere all’attenzione di quanti più interessati posibile.
 
Nella circolare trovate logo e layout da utilizzare per i vostri lavori.
 
Attendiamo i vostri contributi.

I professionisti della sanità in FVG chiedono certezze nelle coperture di incentivi e ore straordinarie, e di partecipare alla gestione della macchina sanitaria in FVG. L’impegno di tutti è stato ampiamente riconosciuto, ma va ripagato con i promessi incentivi e pagamenti delle ore straordinarie, oltre che con un coinvolgimento di chi lavora ogni giorno nella macchina sanitaria regionale.
Ad affermarlo è Susanna Agostini, presidente dell’Ordine TSRM-PSTRP, che rappresenta oltre 4.000 professionisti della sanità, “alcuni dei quali – dice Agostini – travolti dallo “tsunami COVID-19” con lo stesso impegno in termini di tempo e carico di lavoro di infermieri e medici, più direttamente a contatto con i pazienti e quindi più frequentemente ricordati: assistenti sanitari, tecnici della prevenzione, tecnici di laboratorio e di radiologia, solo per citarne alcuni, hanno dovuto rivedere le loro organizzazioni di lavoro per dare le risposte adeguate a permettere alla macchina sanitaria di funzionare in questo periodo”.

“Abbiamo apprezzato – dice Agostini – il riconoscimento tributato ai professionisti sanitari impegnati a garantire le risposte a tutte le variegate situazioni legate all’emergenza sanitaria da COVID-19 che continuamente richiedono interventi nuovi e “in emergenza”, ma non è sufficiente. L’impegno va ripagato con i promessi incentivi e pagamenti delle ore straordinarie, e l’Ordine ha accolto con preoccupazione la notizia dell’assenza di fondi sufficienti a garantirne la copertura finanziaria.
Non siamo un’organizzazione sindacale e certi aspetti non vengono seguiti proprio per mandato istituzionale, ma ci sembrava di aver capito che, alla luce anche di quanto ottenuto dal Governo a livello europeo, alcuni finanziamenti fossero certi”.

“Se il riconoscimento economico è doveroso – continua Agostini – è anche vero che l’Ordine ha però voluto già da qualche tempo porsi in un’ottica propositiva con le Istituzioni rispetto a quello che consideriamo uno dei principali attività della nostra organizzazione: la capacità di analisi e adeguamento alle esigenze (nuove) di salute della popolazione.  Abbiamo voluto sollecitare le Istituzioni a coinvolgere direttamente i professionisti sanitari nella costruzione di quello che a parere di questo Ordine costituisce la base per una risposta globale e “di sicurezza” ai possibili scenari futuri “post Covid” o, come attualmente sembra essere necessario, “incentrati sul Covid”. Riteniamo che sia necessario investire sulle strutture di assistenza diretta (acuti e post acuti), ma soprattutto sull’assistenza territoriale e domiciliare con una progettazione che non dimentichi nulla e nessuno. Come singolo Ordine e insieme agli Ordini degli altri professionisti che condividono con noi questa vision (infermieri, ostetriche, assistenti sociali), abbiamo dato ampia disponibilità al dialogo ma al momento siamo rimasti in un ruolo di osservatori esterni”.

“Ad oggi quindi – conclude Agostini – la situazione è questa: un riconoscimento economico non sufficiente e ancora nessuna possibilità di dare un contributo progettuale effettivo. Il “grazie”, quello almeno è arrivato. Ma ci basta? Anche no”.

Iscriviti alla Newsletter

Non perderti il mensile di informazioni per professionisti e cittadini

    Prova che sei umano selezionando l'icona corrispondente a Camion.