Ai seguenti link potete rivedere la puntata di “Sanità allo specchio” andata in onda su Il 13 TV il 20 luglio scorso, durante la quale è stata intervistata la presidente dell’Ordine.
Prima parte:
Seconda parte:
Terza parte:
Ai seguenti link potete rivedere la puntata di “Sanità allo specchio” andata in onda su Il 13 TV il 20 luglio scorso, durante la quale è stata intervistata la presidente dell’Ordine.
Prima parte:
Seconda parte:
Terza parte:
La Campagna 2018 Primary Health Care Now or Never è lieta di invitarvi venerdì 24 settembre alle ore 18.30 alla presentazione pubblica de Il Libro Azzurro per la riforma delle Cure Primarie in Italia (trasmessa in diretta
sul canale YouTube https://www.youtube.com/c/PHCNoworNever e sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/2018phc).
Dal 2017 la Campagna Primary Health Care Now or Never promuove il dibattito sulla necessità di una riforma del sistema sanitario a partire dai principi espressi nella Dichiarazione di Alma Ata già nel 1978. Con la recente pandemia, l’attuale sistema ha mostrato a tutti le sue criticità e in tanti abbiamo sentito l’esigenza di un nuovo modello di Cure Primarie, capace di stare nella complessità dei processi di salute e malattia, portato avanti da equipe multiprofessionali che mettano al centro la salute, intesa in tutte le sue dimensioni, incentrato e attento ai territori, orientato alla partecipazione della comunità e con un’attenzione particolare alla formazione dei professionisti.
Durante l’incontro verrà presentata la prima versione de Il Libro Azzurro, frutto di un lungo lavoro di scrittura collettiva e partecipata.
Ne parleremo insieme a Franco Prandi (Associazione Prima la Comunità), Gavino Maciocco (Docente di Igiene e Sanità pubblica) e Paola Obbia (Infermiera di famiglia e Comunità e Presidente AIFEC).
In allegato l’invito ufficiale e la locandina dell’evento.
Auspichiamo vivamente la vostra partecipazione.
I professionisti della sanità in FVG chiedono certezze nelle coperture di incentivi e ore straordinarie, e di partecipare alla gestione della macchina sanitaria in FVG. L’impegno di tutti è stato ampiamente riconosciuto, ma va ripagato con i promessi incentivi e pagamenti delle ore straordinarie, oltre che con un coinvolgimento di chi lavora ogni giorno nella macchina sanitaria regionale.
Ad affermarlo è Susanna Agostini, presidente dell’Ordine TSRM-PSTRP, che rappresenta oltre 4.000 professionisti della sanità, “alcuni dei quali – dice Agostini – travolti dallo “tsunami COVID-19” con lo stesso impegno in termini di tempo e carico di lavoro di infermieri e medici, più direttamente a contatto con i pazienti e quindi più frequentemente ricordati: assistenti sanitari, tecnici della prevenzione, tecnici di laboratorio e di radiologia, solo per citarne alcuni, hanno dovuto rivedere le loro organizzazioni di lavoro per dare le risposte adeguate a permettere alla macchina sanitaria di funzionare in questo periodo”.
“Abbiamo apprezzato – dice Agostini – il riconoscimento tributato ai professionisti sanitari impegnati a garantire le risposte a tutte le variegate situazioni legate all’emergenza sanitaria da COVID-19 che continuamente richiedono interventi nuovi e “in emergenza”, ma non è sufficiente. L’impegno va ripagato con i promessi incentivi e pagamenti delle ore straordinarie, e l’Ordine ha accolto con preoccupazione la notizia dell’assenza di fondi sufficienti a garantirne la copertura finanziaria.
Non siamo un’organizzazione sindacale e certi aspetti non vengono seguiti proprio per mandato istituzionale, ma ci sembrava di aver capito che, alla luce anche di quanto ottenuto dal Governo a livello europeo, alcuni finanziamenti fossero certi”.
“Se il riconoscimento economico è doveroso – continua Agostini – è anche vero che l’Ordine ha però voluto già da qualche tempo porsi in un’ottica propositiva con le Istituzioni rispetto a quello che consideriamo uno dei principali attività della nostra organizzazione: la capacità di analisi e adeguamento alle esigenze (nuove) di salute della popolazione. Abbiamo voluto sollecitare le Istituzioni a coinvolgere direttamente i professionisti sanitari nella costruzione di quello che a parere di questo Ordine costituisce la base per una risposta globale e “di sicurezza” ai possibili scenari futuri “post Covid” o, come attualmente sembra essere necessario, “incentrati sul Covid”. Riteniamo che sia necessario investire sulle strutture di assistenza diretta (acuti e post acuti), ma soprattutto sull’assistenza territoriale e domiciliare con una progettazione che non dimentichi nulla e nessuno. Come singolo Ordine e insieme agli Ordini degli altri professionisti che condividono con noi questa vision (infermieri, ostetriche, assistenti sociali), abbiamo dato ampia disponibilità al dialogo ma al momento siamo rimasti in un ruolo di osservatori esterni”.
“Ad oggi quindi – conclude Agostini – la situazione è questa: un riconoscimento economico non sufficiente e ancora nessuna possibilità di dare un contributo progettuale effettivo. Il “grazie”, quello almeno è arrivato. Ma ci basta? Anche no”.